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sabato 9 gennaio 2016

Introduzione ai Groppi Rossi.

INTRODUZIONE DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE RARE AI GROPPI ROSSI IN ALTA VAL BAGANZA ALL'INTERNO DEL PARCO NAZIONALE DELL'APPENNINO TOSCO EMILIANO. Primavera 2013. (Intervento eseguito su richiesta del proprietario dell'area interessata, Dottore Forestale Italo Pizzati) Area interessata: appezzamento ad esposizione settentrionale compreso tra una quota minore di circa 1200 mslm e una maggiore di 1270 mslm delimitato a nord dal Rio Fioritola(?), a ovest dal confine di proprietà, a sud dalla cresta principale dei Groppi Rossi e ad est dalla vecchia strada comunale in disuso che porta alla località La Capanna. Natura del terreno: pendio accentuato rivolto a nord/nordest prevalentemente roccioso con affioramenti di ofioliti intervallati da accumuli detritici delle medesime; non mancano fenomeni erosivi e franosi, conseguenti anche alla recente forte alluvione dell'ottobre 2014. In conseguenza dell'uso silvo-pastorale della zona protrattosi fino al recente passato, la zona si presenta come pascolo boscato con alternanza di lembi di faggeto, pascolo e affioramenti ofiolitici. Immediatamente a ovest della proprietà è presente un'interessante bosco con abbondante prevalenza di Sorbus Aria, situato sulla parte settentrionale più impervia dei Groppi Rossi. Vegetazione spontanea già presente: oltre a Sorbus aria, la zona è caratterizzata da copiosa presenza di Daphne oleoides e Iberis sempervirens: mentre la prima è sparsa un po' ovunque nelle zone più luminose, la seconda ha colonizzato principalmente la cresta rocciosa principale con esemplari molto rappresentativi. La Rosa villosa che è invece piuttosto frequente in tutta l'area del Passo del Sillara e del Monte Polo, sembra sparire completamente sulle ofioliti dei Groppi Rossi. Nelle pietraie alla base del versante meridionale, più ripido ed impervio, allignano anche numerosi esemplari di Rhamnus alpinus, in una situazione per loro ottimale. Essendo già presenti, queste specie non sono state introdotte in questo progetto. Elenco piante messe a dimora: 25 aprile 2013 5 ribes uva-crispa 4 ribes petraeum 4 ribes alpinum 3 rosa rubrifolia 3 cotoneaster tomentosus 3 ilex aquifolium 1 taxus baccata 1 sorbus x hybrida 2 sorbus chamaemespilus 22 maggio 2013 3 ribes uva-crispa 3 ribes petraeum 3 rosa rubrifolia 3 cotoneaster tomentosus 3 berberis vulgaris 2 amelanchier ovalis 1 rosa pimpinellifolia 4 juniperus nana Origine dei semenzali:tutte le piante delle specie introdotte sono state ottenute da seme raccolto in appennino centrosettentrionale negli anni precedenti, ed opportunamente coltivate in appositi contenitori; soltanto il seme di Berberis Vulgaris proviene dal Delta del Pò, e potrebbe essere originariamente alpino. Amelanchier ovalis: seme proveniente da alta Val cedra/alta Val Bratica; la specie non comune è comunque presente e localmente abbondante, su numerosi e svariati affioramenti rocciosi dell'appennino settentrionale, da 300 fino a 1800mslm ; non l'abbiamo individuata né sulle creste dei Groppi Rossi, né al groppo del Silara, ma ciò non esclude che si possa trovare nei paraggi con una ricerca più accurata. Berberis Vulgaris: seme proveniente dal Delta del Pò. Presenza sporadica di pochissimi individui isolati in Appennino, sopravvissuti all'estirpazione sistematica praticata nella prima metà del secolo scorso, perchè individuato quale ospite intermedio della ruggine del frumento. In zona è stata segnalata al M.Aguzzo di Corniglio, nel Parmozzino sul Caio, in Val d'Enza sponda parmense all'altezza di Vetto e sul M.Cavallino in Alta Val Taro. Questi esemplari, sempre singoli, potrebbero essere il risultato di una nuova colonizzazione indotta da semi dispersi dall'avifauna. Cotoneaster tomentosus: seme proveniente in origine dal Caio, e ora da piante madri presenti nella nostra azienda. Specie molto rara e localizzata sul Caio, sul Montagnana e negli Schiocchi d'Ozola, tipica di ambienti rupestri a quote comprese tra 800 e 1200 mslm. Ilex aquifolium: seme proveniente dall'Alta Val d'Enza. Specie tipica del clima atlantico, presente in zone con buona copertura forestale ed elevate precipitazioni. E' presente e talvolta frequente in corrispondenza dei principali valichi appenninici del crinale principale, ma anche in alcune zone da esso più distanti, a quote comprese tra 500 e 1300mslm. Alla presenza in Val d'Enza, si aggiungono per la provincia di Parma quelle in Val Manubiola, nei pressi di Cassio e ai Salti del Diavolo, al Passo del Ticchiano, In Val Testanello, in Val Gotra, in Val Parola e In Val Borla. Juniperus nana: seme proveniente dall'Alta Val Cedra. Specie tipica delle praterie più inaccessibili ed integre delle quote più alte a quote superiori ai 1300/1400 mslm su versanti esclusivamente settentrionali. Inserita perchè assente sui Groppi Rossi. Ribes alpinum:seme proveniente dalla Val Bratica. Specie tipica di pietraie situate in versanti settentrionali, che abbiamo potuto osservare solo nella zona circoscritta da Alta Val Parma, Alta Val Bratica, e Alta Val Cedra, a quote superiori ai 1100mslm, normalmente associata a Ribes Petraeum e Lonicera Alpigena. Sempre in ambito provinciale, stazioni isolate sono state individuate tra il passo della Cisa e il M.Molinatico e alla Nave di M. Penna. Ribes petraeum:seme proveniente dall'Alta Val Parma. Specie tipica di pietraie situate in versanti settentrionali, presente a quote superiori ai 1200 mslm, rara e concentrata in Alta Val Parma, con stazioni localizzate nella vicina Val Cedra, al M.Penna e al M.Molinatico. Ribes uva-crispa:seme proveniente dall'Appennino umbro-marchigiano. Specie tipica della media montagna appenninica, in zone con terreni ricchi di scheletro e al tempo stesso coperti da praterie alternate a cespuglieti e boschi frammentati, a quote comprese tra 900 e 1500 mslm, adattabile a tutte le esposizioni. Rarissima in Appennino settentrionale, con stazioni isolate al M.Valoria, al M.Ventasso, sul versante toscano del M.Sillara e alla Pania di Corfino con 2 o più stazioni. Rosa pimpinellifolia:seme proveniente dal M.Ventasso. Specie rupicola e tipica delle creste più esposte a sud, la si può incontrare a partire da 1000 mslm in luoghi aridi ed estremamente esposti agli estremi climatici. Non comune in appennino, ma molto frequente al Ventasso assieme all'assai più rara Rosa glutinosa, poi presente qua e là lungo il crinale, ma anche nelle vette della media montagna (Alta Val Cedra, Alta Val Parma, M.Menegosa, Monte delle Tane (PC) Rosa rubrifolia:seme proveniente dall'Alta Val Ceno. Specie tipica di radure e pietraie a quote comprese tra 1200 e 1500 mslm; probabilmente più frequente sulle montagne liguri, dalle quali si è irradiata in Alta Val Taro e in Alta Val Ceno, ma presente anche con un nucleo isolato nelle pietraie di Riana in Val Bratica. Sorbus chamaemespilus:seme proveniente dall'Alta Val Cedra. Specie tipica delle praterie sommitali di crinale, alligna sempre su versanti settentrionali e normalmente fuori dal limite superiore del faggeto, a quote superiori ai 1400mslm. Piuttosto ben distribuita lungo tutto il crinale appenninico emiliano. Alla R.Pianaccia in Alta Val Cedra sono presenti alcuni esemplari ibridi col Sorbus aria, denominati come Sorbus x Hostii. Sorbus x hybrida:seme proveniente dalle pietraie di Riana in Val Bratica. Ibrido tra Sorbus aria e Sorbus aucuparia,rarissimo in natura, personalmente l'ho visto solo una volta spontaneo in un pascolo vicino alla Cascata del Rombecco in Alta Val Baganza. Ho ottenuto in vivaio a più riprese semenzali di questo ibrido nati da semi di un Sorbus aucuparia ibridogeno che si trova nella Preda Grossa di Riana, dove già da molti anni abbiamo messo a dimora un ibrido che fruttifica da circa 5 anni. Un'altra segnalazione proviene dai monti di Albareto. Taxus baccata:seme proveniente da Valditacca. Specie rara in Appennino settentrionale, e localizzata in sole due zone superstiti situate in Alta Val Cedra e in Alta Val Parma, tra 1000 e 1400mslm. Abbiamo deciso di non introdurre specie arboree rare, sia per mancanza di spazi che di condizioni ideali per il loro sviluppo, o anche perchè comunque già presenti spontanee nei dintorni; anche l'introduzione di Pinus mugo pumilio del M.Nero e M.Ragola è stata evitata per non modificare troppo il paesaggio con un sempreverde che tra l'altro ai Groppi Rossi potrebbe anche prosperare rapidamente. Per citare alcune specie arboree rare o non comuni presenti nei paraggi, basta elencare: Ulmus glabra. Tilia x vulgaris. Fraxinus excelsior (spontaneo). Betula alba. Quercus x pseudosuber è presente sia in Val Parma che in Val Baganza però a quote inferiori ai 1000mslm. Altre 2 specie arbustive presenti nei paraggi sono il Rhamnus alpinus (proprio nei macereti a sud dei Groppi Rossi) e l'Euonymus latifolia fino al Passo del Silara versante Val Parma.

2 commenti:

  1. ciao ragazzi contento di risentirvi all'opera.....il mio commendo non è sul rimboschimento ma avrei bisogno di informazioni più dettagliate sul borsolo (pinata in romagna assai rara) e che abbiamo ricevuto in dono, in vaso, da un'associazione locale per essere propagata....seme talea mi potete illuminare????

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    1. Ciao, sono Enrico; il borsolo è la più sciafila delle nostre latifolie, difficilmente fruttifica bene al di fuori del suo habitat, le foreste più ombrose al di sotto degli 800m. Normalmente fruttifica al termine di annate piovose, ma è anche una specie che si riproduce per via vegetativa per propaggine anche in natura, e forse anche per talea. Appena ho tempo farò una scheda sulla Staphylea pinnata.

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