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martedì 17 maggio 2011

Il genere Tilia.

Sono 2 le specie di Tiglio spontanee sull'Appennino Settentrionale: il Tiglio volgare o europeo (Tilia x vulgaris)e il Tiglio selvatico (Tilia cordata).
Entrambe sono poco diffuse, anzi il tiglio selvatico è proprio raro, e di conseguenza poco conosciute; noi stessi abbiamo imparato qualcosa di più riguardo a loro coltivandole, e ciò che ci ha sorpreso di più è che si tratta di specie rustiche e resistenti, ossia dure a morire; la prima domanda che ci siamo posti è: se sono così rustiche e tenaci come mai sono così poco diffuse se non addirittura rare?
Seconda considerazione: la loro coltivazione non è proprio facile, il Tiglio selvatico nasce abbastanza bene e con buone percentuali anche di sopravvivenza, mentre il Tiglio volgare può rimanere dormiente per più anni (abbiamo osservato fino a quattro anni di dormienza) e nascere con basse percentuali e buona sopravvivenza.
E' molto importante proteggere il seme dai roditori, i quali probabilmente incideranno molto anche sulla mancata dispersione e sul mancato successo riproduttivo del seme in natura.
Una volta superate le prime fasi dello sviluppo le piante crescono senza problemi, non hanno particolari esigenze e nella messa a dimora si adattano bene ai versanti settentrionali più freschi, il selvatico a quote collinari e basso montane, il volgare nella media montagna fino a 1500 mslm.
Terza considerazione: se sono vere le prime due, perchè per l'utilizzo ornamentale le nostre due specie non sono quasi mai prese in considerazione e si ricorre sempre a specie alloctone?

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