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Importante! Dall'inizio del 2013 siamo diventati "piccoli produttori", di conseguenza non possiamo più emettere fattura e passaporti fitosanitari, normalmente necessari negli interventi a finanziamento pubblico.

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Per eventuali contatti non esitate ad utilizzare il seguente indirizzo:

nadiaenrico@tiscali.it


L'indirizzo nadia_enrico@alice.it non è più funzionale.

martedì 18 dicembre 2012

Consigli per la raccolta del seme di Asparagus acutifolius

a) Controllo della bontà del seme. b) Inconvenienti frequenti. c) Metodo di raccolta più pratico. d) Periodo. e) Vagliatura o pulitura. f) Conservazione del seme. g) Stratificazione del seme. h) Semina. i) Protezione della semina. a) Il frutto dell'Asparagus acutifolius è una drupeola contenente 1 seme (2 nei casi gemellari); la buccia è molto sottile e trasparente, mentre la polpa che avvolge il seme da verde vira al blu scuro a maturazione; quando gli agenti atmosferici iniziano a rompere la cuticola e la polpa si squaglia, è ora di raccogliere; il seme nero opaco è normalmente molto duro sebbene non protetto da alcun nocciolo. b) Trovare piante madri con seme non è facile, in conseguenza dell'abitudine popolare di raccogliere gli asparagi selvatici in primavera; anche dove la specie è abbondante bisogna fare molta strada per trovare i cespugli coi frutti. c) La raccolta è noiosa e richiede pazienza, in quanto i frutti anche maturi devono essere staccati con la punta delle dita dai rametti pungenti. d) I frutti maturano da novembre a gennaio. e) Pigiare i frutti in un secchio poi aggiungere acqua pulita, mulinare, e versare l'acqua con polpa e bucce; ripetere l'operazione fino alla completa pulitura dei semi. f) Il seme asciutto si può conservare in luogo fresco ed ombreggiato per almeno 2 anni chiuso in buste o barattoli traspiranti. g) Conviene stratificare il seme all'aperto per un anno intero subito dopo la raccolta. h) Effettuare la semina in semenzaio nell'autunno successivo appena cominciano a germinare i primi semi con substrato composto da torba scura e sabbia o altro materiale litoide. i) Anche se i semi di asparago non sono particolarmente appetiti ne dai roditori ne dai volatili, a scanso di equivoci è bene proteggere le seminiere da ogni intruso.

lunedì 17 dicembre 2012

Consigli per la raccolta dei semi di Berberis vulgaris.

a) Controllo della bontà del seme. b) Inconvenienti frequenti. c) Metodo di raccolta più pratico. d) Periodo. e) Vagliatura o pulitura. f) Conservazione del seme. g) Stratificazione del seme. h) Semina. i) Protezione della semina. a) All'interno della bacca del créspino ci possono essere fino a 3 semi protetti da un robusto involucro bruno; questi semi sono indubbiamente germinabili quando vanno a fondo, ma anche rompendo l'involucro è possibile constatare o meno la presenza dei cotiledoni bianchi. b) L'unico inconveniente possibile è quello della reperibilità di piante madri, dato che la specie è stata oggetto di ampia estirpazione nel secolo scorso, quando si scoprì che era un'elemento che favoriva la propagazione nell'ambiente rurale della ruggine dei cereali. Di conseguenza il créspino si può considerare una delle specie più rare in vaste aree. c) Mungitura dei grappoli di bacche con guanti idonei a proteggersi dalle spine. d) I frutti maturano ad ottobre quando virano al rosso scuro e la polpa diventa succosa e di sapore dolce e gradevole. e) Pigiare i frutti, magari ricavandone un buon succo, poi immergere bucce e semi in acqua all'interno di un secchio e centrifugare per separare le bucce e i semi vani dai semi buoni;ripetere l'operazione fino alla completa pulitura del seme. f) Il seme pulito e asciugato si conserva tranquillamente per due anni. g) Stratificazione non necessaria. h) Semina invernale con nascite, normalmente a percentuali elevate, nella primavera seguente. Un substrato a base di humus di lombrico, nel caso del crèspino da buoni risultati. Porre sempre il seme ad una profondità al massimo doppia rispetto alla lunghezza del seme. i) Proteggere sempre le seminiere dai roditori; mantenere il substrato ben umido o bagnato durante la germinazione.

ATTENZIONE:variazione della nostra attività.

"Anno nuovo, vita nuova".Con l'inizio del 2013 il nostro vivaio chiude con la produzione di semenzali da destinare a tutti gli interventi di arboricoltura e forestazione a finanziamento sia pubblico che privato; siamo volontariamente retrocessi a piccoli produttori, con limitata produzione di numero di piante per specie da destinare esclusivamente ai privati per scopo ornamentale, e possiamo cederle solo a scala provinciale, quindi solo in provincia di Parma, senza rilascio di passaporto fitosanitario. Abbiamo preso questa decisione dopo anni di produzione in perdita, e anche perchè non vediamo possibilità di ripresa delle vendite in futuro, visto che il settore non beneficierà di alcun incentivo o finanziamento pubblico.

domenica 4 novembre 2012

"012: anno bisesto, anno funesto.

L'estate 2012 è stata per noi molto dura; le nostre produzioni orticole in campo sono state fortemente ridotte o annullate, le piante in vivaio non sono cresciute e hanno sofferto per la forte calura e la scarsa disponibilità idrica e molte sono seccate; le piante da frutto in campo che avevano messo una copiosa fruttificazione, l'hanno persa in gran parte e solo i cereali sono andati bene. Sappiamo già che non riceveremo nessun risarcimento per la siccità e d'ora in avanti terremo ben presente che a noi toccano i danni causati dai mutamenti climatici, e nessuno ce li toglie. Sono comunque presenti in vivaio una gran quantità di piante di varie specie in condizione da pessime a buone, per le quali stiamo cercando una collocazione; non esitate a mettervi in contatto con noi se siete interessati, i prezzi sono da svendita.

domenica 26 febbraio 2012

Consigli per la raccolta dei semi di Arbutus unedo.

a) Controllo della bontà del seme.
b) Inconvenienti frequenti.
c) Metodo di raccolta più pratico.
d) Periodo.
e) Vagliatura o pulitura.
f) Conservazione del seme.
g) Stratificazione del seme.
h) Semina.
i) Protezione della semina.

Premetto che non faccio mai di persona questa raccolta.

a)All'interno delle bacche di corbezzolo si trovano sospesi irregolarmente un gran numero di semi piccoli, circa 1x2 mm di forma spigoloso allungata; nella polpa assieme ai semi ci sono anche dei granuli duri simili a quelli che si trovano nella polpa delle perelle selvatiche. E' difficile constatare la bontà di un singolo seme a causa delle dimensioni ridotte, ma con una lente d'ingrandimento e una forbice affilata si può tagliarlo e vedere l'embrione bianco e consistente. Trattasi comunque di specie che fruttifica regolarmente e con elevata produzione di seme valido.
b)Nei suoi popolamenti più settentrionali il corbezzolo è più esposto ai rigori invernali che possono bruciare la sua fioritura dicembrina annullandone la fruttificazione.
c)I frutti si raccolgono semplicemente anche da terra nel momento in cui inizia la cascata, magari dopo una lieve scrollatura.
d)Notoriamente la maturazione dei frutti avviene tra novembre e dicembre; evitare di raccogliere frutti che cadono con notevole anticipo e non sono ben maturi, ossia non sono rossi esternamente e gialli internamente, con polpa che si spappola facilmente.
e)Spappolare i frutti in un secchio, aggiungere acqua, mulinare e versare l'acqua con tutto ciò che galleggia; ripetere l'operazione finchè nel secchio rimangono solo i piccoli semi e i granuli duri; essendo delle stesse dimensioni e peso non è semplice separare i semi dai granuli.
f)Il seme asciugato si conserva all'interno di buste in carta in locali asciutti e feschi, anche fino all'anno successivo.
g)Non è necessaria alcuna stratificazione.
h)Tra febbraio e marzo, è corretto seminare molto superficialmente su un substrato fine e ben drenato: 80% normale terriccio universale e 20% lapillo o zeolite con granulometria 3-6 mm.
i)Le seminiere devono essere protette dopo la germinazione, che avviene entro maggio, sia dalla eccessiva esposizione al sole, sia dalle eccessive e prolungate precipitazioni in quanto la specie è sensibile al mal del piede.

sabato 14 gennaio 2012

Consigli per la raccolta dei semi di Amelanchier ovalis.

a) Controllo della bontà del seme.
b) Inconvenienti frequenti.
c) Metodo di raccolta più pratico.
d) Periodo.
e) Vagliatura o pulitura.
f) Conservazione del seme.
g) Stratificazione del seme.
h) Semina.
i) Protezione della semina.

a) I frutti del pero corvino sono piccoli pomi di colore prima verde, poi blu opaco e infine blu scuro lucido a maturazione; una sana produzione di frutti si ha quando questi sono polposi e di ottimo sapore e aroma, e in tal caso automaticamente anche i semi sono validi; ogni pomo può contenere fino a 8 semi a granella, ma normalmente solo la metà circa sono buoni e i rimanenti abortiti; i semi estratti dal frutto si immergono in acqua e confermano la loro bontà andando a fondo, mentre tutti quelli che galleggiano anche dopo rimescolamento sono vani.
b) Come tutte le rosacee il pero corvino è sensibile a diverse malattie e parassiti; in presenza di evidenti attacchi di tali malattie o parassiti è meglio evitare di raccogliere seme; a maturazione completa svariati piccoli uccelli amano nutrirsi proprio dei semi, quindi occorre essere tempestivi nella raccolta.
c) Sacco (o secchio) assicurato con un moschettone al cinturone consentono di raccogliere con ambo le mani, velocizzando le operazioni ed evitando di danneggiare le piante madri.
d) Il pero corvino matura (normalmente male, soprattutto in annate siccitose) a quote collinari già a luglio, continua in media montagna ad agosto, e finisce in alta montagna a settembre; le raccolte migliori si fanno in montagna su versanti settentrionali.
e) Pigiare i frutti maturi, magari ricavandone un buon succo, e poi immergere bucce e semi in acqua all’interno di un normale secchio; non più di un terzo del secchio deve essere occupato da bucce e semi, il resto acqua; centrifugare con un bastone e versare in un altro recipiente l’acqua con tutto ciò che galleggia; ripetere l’operazione fino a che nel secchio rimangono solo semi a fondo. Non sempre questa operazione riesce bene subito, e per facilitarla può essere utile lasciare il pastone di bucce e semi a riposare per qualche giorno in frigorifero.
f) Il seme lasciato asciugare in luogo ombreggiato e ventilato si conserva per almeno 2 anni in luogo fresco fino al momento della semina.
g) Non è necessaria nessuna stratificazione.
h) E’ consigliabile seminarlo con substrato a prevalenza di torba scura da ottobre a dicembre. Vale sempre la regola che il seme di piccole dimensioni deve essere posto ad una profondità pari a circa il doppio della sua lunghezza. Nasce a inizio primavera, ma nel caso il substrato asciughi troppo nel periodo della germinazione, può cadere in dormienza e rimanervi fino all’anno successivo.
i) Le seminiere devono essere protette dai roditori inanzitutto, ma anche da tutti gli altri animali.
Attenzione: nel periodo che precede l’emergenza delle plantule e fino all’emissione delle prime foglie la specie è sensibile al mal del piede, una malattia fungina che fa marcire l’epicotile (praticamente il colletto della plantula); non annaffiare troppo onde evitare l’insorgere di tale grave inconveniente, e nel caso di precipitazioni eccessive ricoverare le seminiere al coperto.

Consigli per la raccolta dei semi dei generi Alnus e Betula.

Schede colturali; tabella per genere Alnus e Betula: Alnus glutinosa, Alnus incana e Betula alba.

a) Controllo della bontà del seme.
b) Inconvenienti frequenti.
c) Metodo di raccolta più pratico.
d) Periodo.
e) Vagliatura o pulitura.
f) Conservazione del seme.
g) Stratificazione del seme.
h) Semina.
i) Protezione della semina.

a) I semi degli ontani e delle betulle sono tra i più piccoli ed è veramente difficile controllarne la vitalità ad occhio nudo; sono anche molto numerosi e nella gran quantità anche una percentuale scarsa di seme buono può portare un buon numero di piante. Normalmente quindi è sufficiente che le piante madri godano di buona salute e abbiano prodotto parecchi strobili portati a grappoli o amenti all’ascella delle foglie, senza anomalie, per poterli raccogliere senza problemi.
b) Gli ontani e le betulle vanno soggetti ad annate di pasciona alternate ad annate di scarsa o nulla produzione; spesso quindi capita di non trovare frutti, soprattutto nelle annate siccitose.
c) I semi si possono raccogliere sia per scrollatura con telo o rete ombreggiante al 90%, che per mungitura dei grappoli di piccoli strobili; il primo metodo è più adatto per ontano nero e betulla, il secondo per l’ontano bianco.
d) La betulla si scrolla tra agosto e settembre con tempo asciutto e calma totale di vento; gli ontani si mungono ad ottobre o si scrollano, sempre con asciutto e calma, a novembre.
e) La separazione degli strobili degli ontani dai semi si ottiene per essiccazione in luogo asciutto e fresco, e la separazione del seme e molto semplice ed agevole con un vaglio adatto. Gli amenti delle betulle invece si sfaldano facilmente quando sono bene asciutti e praticamente si trasformano in seme sgranato; con un vaglio adatto poi si possono separare da eventuali impurità.
f) Il seme pulito si conserva fino alla fine dell’inverno in luogo asciutto fresco e buio; si mantiene valido anche per più anni in refrigerazione.
g) Stratificazione non necessaria.
h) La semina si effettua a fine inverno o inizio primavera su un substrato composto del 20 o 25% di sabbia naturale e il rimanente di torba scura o terriccio che ne contenga almeno il 50%. E’ molto importante tenere bagnate e parzialmente ombreggiate le seminiere.
i) Importante dato che si opera con substrato bagnato, difendere le seminiere da lumache e limacce; anche l’oziorrinco è molto dannoso soprattutto verso gli ontani.