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martedì 1 marzo 2011

Fraxinus oxycarpa (Frassino meridionale o ossifillo o di pianura).



Foto sopra: un frassino meridionale defogliato; sotto: la frenetica attività dei cantaridi.

Mi è sempre molto piaciuta questa specie, come del resto anche gli altri frassini; delle nostre 3 specie è quella che più si adatta ai terreni asfittici, e come gli altri frassini è molto rustico e adattabile, tanto da poter essere tranquillamente utilizzato in situazioni estreme come i rimboschimenti su terreni argillosi franosi.
Infatti in alcuni rimboschimenti del dopoguerra fatti su terreni argillosi principalmente con Pinus nigra e Pinus sylvestris venivano introdotti anche dei Fraxinus oxycarpa, la progenie dei quali ora a distanza di oltre cinquant'anni sta pian piano sostituendo i pini neri austriaci che molto hanno sofferto per le infestazioni di processionaria e le forti siccità a partire dal 2003 in poi.
E' anche un albero che ben caratterizza determinate consociazioni forestali della collina Emiliana dove lo si ritrova all'interno dei cerreti a quote non superiori a 500/600 metri sul livello del mare spesso accompagnato da Malus florentina e Tilia cordata.
Ho sempre consigliato di mettere questa specie anche perchè, come gli altri frassini, non dà problemi d'alcun tipo compresi quelli di carattere fitosanitario; negli ultimi anni però anche nella nostra zona, ha fatto la sua comparsa un coleottero mieloide, tanto bello quanto indesiderato: la Lytta vesicatoria, in italiano cantaride; questi insetti si nutrono esclusivamente delle foglie di frassino meridionale o maggiore verso la fine della primavera; iniziano a consumare intere piante partendo dall'alto e impiegandoci alcuni giorni; le piante rimangono completamente defogliate, e alla loro base gli escrementi emanano un odore sgradevole, per cui anche le sue peculiarità ornamentali vengono meno; le piante poi non riescono a rimettere il fogliame perduto nell'arco della stagione, per cui anche la loro crescita risulta ridotta; se poi hanno allegato semi accade che questi rimangano tutti vani.
Le infestazioni di questi insetti riguardano singole piante per volta, e non si ripresentano regolarmente ad ogni stagione sulle stesse piante.

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