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giovedì 14 aprile 2011

Anomalie climatiche.

Anche il vivaismo, come tutte le attività del settore agricolo, è molto esposto alle bizze del clima e i rischi di insuccesso nelle coltivazioni forestali sono sempre elevati.
La nevicata con annessa irruzione di aria gelida che si verificò nel marzo 2010 ha lasciato il segno: alcune semine che avevamo già eseguito ed esposto all'aperto di specie mediterranee e non, sono andate completamente perse, e tra queste in particolare Asparagus acutifolius, Phyllirea Latifolia e Prunus Avium; forse per motivi diversi non è nato nulla di semine, anche abbondanti, di tre specie montane come Daphne mezereum e Rhamnus alpinus e Lonicera xylosteum, la prima particolarmente ostica, ma le altre due invece facili.
Per contro sono riuscite bene due semine alle quali tenevamo particolarmente: Lonicera etrusca (è stata la prima volta che la semina è riuscita bene) e Pistacia Terebinthus; di queste e di altre specie come Ribes petraeum e Amelanchier ovalis avremo nuove piantine quest'autunno.
Dopo un inverno non particolarmente freddo, ma lungo e con frequenti precipitazioni, anche questa prima metà di aprile 2011 ci ha riservato un andamento particolarmente sgradito, con temperature elevate, ventilazione continua seppur a regime di brezza e totale mancanza di precipitazioni; abbiamo iniziato ad irrigare ai primi d'aprile, un mese prima rispetto alla norma, due mesi prima rispetto all'anno scorso; oggi fortunatamente piove ed è ritornata la neve sopra 1300 mslm e questo dovrebbe aiutare le nascite che sono in corso e sembrano regolari salvo un ritardo di due/tre settimane.
L'inverno appena trascorso ha comunque dato il colpo di grazia ad alcune specie che erano uscite malconce da quello precedente e tra queste diverse Leguminose; non rifaranno mai più le foglie anche molte cerrosughere e aceri opali per i quali avevamo adoperato un substrato inappropriato.

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